Luigi Dal Cin
illustrazioni di Pia Valentinis
Fondazione Ferrara Arte Editore, 2016
Comunicato Stampa:
Chi è quel pazzo che sradica gli alberi del bosco a mani
nude?
E quell’altro che singhiozza disperato, trasformato in
cespuglio di mirtillo?
Chi è quella bellissima ragazza di cui tutti s’innamorano?
Come sono finiti intrappolati, insieme agli altri personaggi
dell’Ariosto, nel magico palazzo di mago Atlante?
In occasione dei 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando Furioso – in concomitanza con l’inaugurazione della Mostra di Palazzo dei Diamanti a Ferrara ‘Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi’ – i principali personaggi del poema ariostesco sono di nuovo convocati nel magico palazzo di Atlante.
In occasione dei 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando Furioso – in concomitanza con l’inaugurazione della Mostra di Palazzo dei Diamanti a Ferrara ‘Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi’ – i principali personaggi del poema ariostesco sono di nuovo convocati nel magico palazzo di Atlante.
Luogo dell’illusione, giostra vorticosa in cui cavalieri e
dame ripetono all’infinito gli stessi percorsi e gli stessi gesti, labirinto affollato
e deserto allo stesso tempo – affollato di cercatori, deserto di ciò che si
cerca – il palazzo diviene così l’occasione per raccontare le meravigliose vicende
dei personaggi dell’Orlando Furioso, colti in stretta e sequenziale relazione l’uno
con l’altro.
Utilizzando la variabilità dei toni e delle differenti cifre
stilistiche che lo stesso Ariosto ha adoperato nella sua opera, Luigi Dal Cin
riproduce, in un modalità comprensibile ai lettori più giovani, il movimento di
cui è permeato l'intero poema: le strade si diramano per poi ricongiungersi scorrendo
in contemporanea più fili narrativi via via intrecciati tra loro.
L’attento lavoro sul linguaggio rende la velocità del 'poema
del movimento' (come lo chiamava Calvino) e il zig–zag delle azioni dei
personaggi, ma rende anche la preziosità stilistica del poema ariostesco:
introdotto e concluso l'intero libro con un'ottava, i personaggi parlano solo
in versi – con toni differenti a seconda del carattere di ciascuno – immersi in
una prosa 'poetica' densa di rime, assonanze, ripetizioni, enjambement... sono
così posti in evidenza tutti gli artifizi stilistici dell'Ariosto, mentre il
racconto tesse via via i temi del meraviglioso, dell'inchiesta, della ventura,
del desiderio, dell'illusione, della guerra, dell'amore, della pazzia, delle
audaci imprese... i temi, insomma, di tutta la materia cavalleresca esplorata –
come faceva l'Ariosto – con divertita ironia.
Accompagnano il testo, e ne amplificano l’effetto di meraviglia,
le stupende tavole di Pia Valentinis che, di volta in volta, interpretano i
toni della narrazione con vivace originalità, togliendo quella patina polverosa
che a volte soffoca l’immaginario dei grandi classici della letteratura
italiana.
Un efficace libro illustrato per avvicinare l'incanto dell'Orlando Furioso al cuore dei giovani lettori di oggi.
Un efficace libro illustrato per avvicinare l'incanto dell'Orlando Furioso al cuore dei giovani lettori di oggi.