Vista l’ora ti invita a fermarti per la cena e lo sai che lo sa, che è per quello che sei lì, tuttavia non apparecchia in cucina né altrove, ma ti accompagna lungo una ripida rampa di scale a pioli di ferro, fino all’altro lato del soffitto, tra le antenne delle televisioni e i camini. C’è un tavolino, sul tetto lassù, ed è lì che Luigi dispone con cura stoviglie e posate, bicchieri e tovaglioli, lasciando a te il posto e il punto di vista inconsueto, sotto le ali del vento che rinfresca l’aria anche quando fa caldo. Poi se ne torna giù e ti lascia lì, con la sensazione che avevi la prima volta che ti eri trovato da solo con un libro tra i polpastrelli, senza nessuno che te lo leggesse, né girasse le pagine per te. Allora leggevi le figure come un esploratore s’inoltra nella jungla, sbirciavi le parole, prendevi fiato dopo il punto a capo. E alla fine della storia che ti sei letto da solo, ecco che torna, Luigi con il suo sorriso, una pentola in una mano, una padella nell’altra e una bottiglia di vino sotto il braccio.
Sono ovviamente alla zucca, i cappellacci, altrimenti che Ferrara sarebbe, quella lì tutto intorno? Ma la zucca è per te la carrozza di Cenerentola e i ferraresi diventano millemila topini; per lui è invece l’origine degli oceani, come in una fiaba del centro America, che comincia a raccontarti mentre ti riempie il piatto, aggiungendo del burro e la salvia. Quasi ti svela una fiaba per ogni boccone, allora mastichi lentamente per assaporarle meglio e voli dall’Irlanda all’Africa, dalla Scandinavia all’Asia, che quasi ti dispiace quando il piatto resta vuoto.
Un assaggio (è il caso di dirlo) de La favola imbandita - A cena con Luigi Dal Cin, scrittore per l'infanzia, inventore di storie, ma anche instancabile raccoglitore e narratore di fiabe dal mondo, un appassionato divertente articolo di Andrea Valente per la rubrica Indovina chi viene a cena che Andersen - mensile di letteratura e illustrazione per il mondo dell'infanzia - ha pubblicato nel numero di ottobre 2016.