Luigi
Dal Cin
Fiabe
dal Cile
illustrazioni
di Pati Aguilera, Laura Berni, Francesco Chiacchio, Anna Forlati, Maya Hanisch,
Simona Mulazzani, Paloma Valdivia, María de Los Ángeles Vargas.
Franco
Cosimo Panini, Modena, 2016
Il Cile è il paese più lungo e stretto
del mondo: si estende per circa 4200 km passando per il Tropico fino quasi al
Circolo Polare, mentre la sua larghezza varia da un minimo di 40 a un massimo
di soli 400 km raggiungendo in breve, dal livello del mare, altezze di migliaia
di metri. Una tale varietà ambientale ha una rispondenza nella molteplicità
delle differenti popolazioni native che si sono adattate a questi differenti
territori e nella molteplicità delle loro culture, successivamente innestate
con l’espansione dell’Impero Inca, la devastante conquista spagnola e, in tempi
moderni, la grande ondata migratoria europea. Cercando di risalire ai nuclei
narrativi più antichi, ‘Sulle ali del condor’ – il 12° volume scritto per la
collana Franco Cosimo Panini ‘Le immagini della fantasia’ – vuole presentare la
vivace molteplicità delle narrazioni tradizionali del Cile. Il titolo del libro
prende spunto da La ragazza venuta dal cielo (Incas) in cui un giovane
coltivatore di patate s’innamora di una ragazza–stella che gli ruba il
raccolto: per raggiungerla nel regno celeste volerà sul dorso di un condor.
Imperniato simbolicamente sull’incessante relazione tra l’al di qua e l’al di
là, nel suo viaggio sperimenterà passaggi vitali: terra/cielo,
indifferenza/amore, infanzia/età adulta, morte/vita, umano/divino, rivelando
tra le righe residui di antichi riti di iniziazione, come l’automutilazione.
Sempre alla tradizione Inca appartiene il suggestivo mito de La creazione del
sole e delle stelle dove il dio Viracocha suscita il sole dallo sguardo di
Inti, l’uccello sacro che custodisce sotto le palpebre il giorno e la notte, e
accende le stelle dallo sguardo di Titi, il puma dagli occhi di rubino. Altro
racconto sulla creazione è quello di Elal, il primo bambino (Tehuelches) che,
con l’aiuto degli animali, fugge dalla terra dei giganti per fondare la terra
degli uomini: poterà loro il fuoco, l’arte della caccia, del cuoio... concluso
il suo compito volerà verso Occidente facendo emergere dal mare le innumerevoli
isole della costa del sud. Kai Kai e Treng Treng (Mapuches) invece spiega con
la lotta dei due mitici serpenti primordiali la causa dei terremoti che
coinvolgono le regioni andine mentre Il terribile Cherufe (Mapuches) dà conto
della concomitante attività vulcanica spesso drammaticamente affamata di vite
umane. Il grande guanaco bianco (Diaguitas) presenta la misteriosa figura di
Yastay, protettore degli animali della montagna, che si manifesta sotto forma
di un grande guanaco bianco oppure di un piccolo dio con una mano morbida di
lana, per accarezzare, l’altra mano dura di piombo, per castigare. Mamma pehuén
è invece un suggestivo racconto dei Pehuences che dai pehuén, i pini araucaria,
fondamentali per la loro sopravvivenza, hanno preso il nome. Infine, dall’Isola
di Pasqua, L’uovo della vita (Rapa Nui) narra della tradizione dell’Uomo
Uccello che, rischiando la propria vita per il bene di tutti, offre al dio Make
Make il primo uovo dell’anno, simbolo della rinascita della primavera.
da Luigi Dal Cin, Sulle ali del condor, Catalogo de Le immagini della fantasia 34
In
collaborazione con Le immagini della fantasia Mostra
Internazionale di Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede (TV).
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