ti ringraziamo per lo spettacolo, mi ha colpito quasi tutto:
quando il comandante aveva dato uno schiaffo al bambino e la nonna gli aveva
detto: “Vigliacco!”. Ho capito che non si danno gli schiaffi, e non si dice che
la guerra è bella. Gli insegnamenti che ho capito sono tutti. Ti saluto con
affetto Luigi.
Ah, dimenticavo! Quando è finita la guerra?
Caro Luigi,
ti ringrazio tanto per ieri che mi hai fatto commuovere
tanto, anzi, tantissimo! Mi ha colpito tanto la parte in cui è finita la guerra.
A me non piace la guerra perché c’è molta gente che muore. Io porto ancora con
me tutti gli insegnamenti, ma ce n’è uno più importante, cioè che non bisogna
fare la guerra. Per te, Luigi, con tanto affetto, A.
Caro Luigi,
è stato molto emozionante il tuo spettacolo. La cosa che mi
ha colpito è quando il bambino è andato a chiedere del pane al comandante. Ho
capito che è brutta la guerra e che bisogna aiutare tutti mentre stanno male. Una
cosa che ho imparato è anche che è importante raccontare storie come queste per
non ripetere l’errore della guerra.
Speriamo che ci fai vedere un altro spettacolo in futuro. Con
tanto affetto.
Ah, dimenticavo! Sei il miglior scrittore della vita e ti
auguro buona esperienza.
Caro Luigi,
ti voglio ringraziare per il racconto che hai fatto per noi.
La storia mi ha colpito: i tedeschi che rubavano il cibo alle altre persone,
soprattutto il bambino e la sua nonna che non riuscivano a respirare. Pure ho
capito che la guerra è brutta, ma lo sapevo già. Mi ha colpito anche quando ci
hai raccontato che i mariti delle donne erano andati a fare la guerra. Allora i
tedeschi sono arrivati e le persone urlavano: - Vigliacchi, vigliacchi!-. Un
signore urlava pure lui, ma diceva:”Andate all’inferno, vigliacchi”. Hanno
rubato pure una campana. Vorrei tornare di nuovo a rivedere lo spettacolo (da M.
con tanto affetto)
Caro Luigi,
ti ringrazio dello spettacolo che hai fatto. Mi ha colpito
quando la nonna e il bambino stavano per morire e quando il soldato ha dato il
suo rancio al bambino. Ho capito che bisogna aiutare anche quelli che non ti
aiutano, anche che non bisogna mangiare gli animali. Inoltre bisogna aiutarsi,
collaborare insieme e pregare per quelli che muoiono e andare in chiesa. Ho
capito che bisogna condividere qualcosa quando gli altri non hanno quella cosa.
Saluto con affetto, B.
Ah, dimenticavo! Quando verrai ancora a fare questi
spettacoli?
Caro Luigi,
ti ringrazio per averci raccontato questa storia. Ci hai
fatto divertire per poi riflettere sulla guerra, che è una cosa molto brutta. Mi
hai colpito quando i soldati austro-ungarici hanno invaso l’Italia per rubare
tutto il mangiare. Ho riflettuto soprattutto sulla pace, cosa da fare, e sulla
guerra, cosa da non fare mai. Ho imparato inoltre che qualche soldato non
voleva fare morti tutti, allora dava il rancio anche al bambino, così lui e la
nonna potevano stare meglio. Un saluto affettuoso, D.
Caro Luigi,
ho imparato che è brutto uccidere gli animali, che la guerra
non è bella e non si prendono in giro gli altri. Mi è piaciuto quando la guerra
è finita. Ti saluto con affetto, G.
Ah, dimenticavo! Non bisogna fare la guerra!
Caro Luigi,
ti ringrazio per averci fatto divertire e riflettere. Mi ha
colpito che il papà si teneva in braccio il bambino anche quando non sapevano
dove fosse il povero zio Tonino. Mi ha colpito anche quando il bambino ha
scoperto cosa ha scritto nel quadernetto il suo papà. Mi piaceva quando ci hai
fatto divertire e quando hai raccontato la storia “Scrivila, la guerra”. Mi hai
insegnato com’è la guerra.
Un saluto con affetto, A.
Caro Luigi,
io ti ringrazio per lo spettacolo. Mi ha colpito quando il
papà è andato via. A me non piace la guerra e alla fine c’era la pace. Allora
la pace è buona, la guerra è cattiva perché uccide. Io ti saluto. Era bello lo
spettacolo, ne facciamo un altro? Un abbraccio, A.
Ah, dimenticavo! Il tuo spettacolo è bellissimo.
Caro Luigi,
grazie perché ci hai raccontato di quel bambino di prima
elementare. Mi ha colpito quando il bambino piangeva e diceva: “Ho fame!” Durante
lo spettacolo ho capito che quando fai un errore devi ricominciare a dire la
verità. Grazie perché hai organizzato un meraviglioso spettacolo.
Caro Luigi Dal Cin,
ti ringrazio per averci fatto capire che la guerra è una
cosa brutta attraverso il tuo libro. Mi è piaciuta la parte in cui un soldato
nemico ha dato a un bambino povero il suo rancio. Ho imparato che se ti trovi
di fronte a un nemico non vuol dire che non lo puoi aiutare. Ho anche imparato
che se vuoi liberarti dai brutti pensieri della guerra puoi scriverli, così non
ti rimarranno impressi. Porto ancora con me l’insegnamento che la guerra è una
cosa brutta e non la farò mai. Grazie di averci fatto vivere questa esperienza,
spero di farla ancora. Con tanto affetto, M.
Grazie per averci fatto l’autografo…
Caro Luigi,
ti ringrazio dello spettacolo, mi ha colpito quando è arrivata
la pace e anche quando il bambino aveva preso la patata. Ho capito che non si
deve fare la guerra e quando qualcuno si fa male si deve andarlo ad aiutare. Un
saluto con affetto, G.
A proposito, Luigi, avrei un’altra cosa da dirti. Mi sono
divertita tanto all'auditorium con tutti i bambini di terza e di quarta. Mi
sono anche commossa tanto.
Caro Luigi,
ti ringrazio per lo spettacolo e per il libro che ci hai
letto e per tutto quello che ci hai detto sulla guerra. Mi ha colpito la scena
in cui il bambino non ha sentito più il respiro della nonna, e quando il capo
ha dato lo schiaffo al bambino. Ho anche capito che non bisogna uccidere e dare
fuoco in giro. Porto con me molti insegnamenti, per esempio: non bisogna
buttare le persone anziane per terra, non bisogna picchiare i bambini. Spero di
rivedere ancora un tuo spettacolo, R.
Caro Luigi,
ti ringrazio per avermi fatto riflettere durante lo
spettacolo… Ho capito che non bisogna fare la guerra. Porto con me molti
insegnamenti. Per esempio non bisogna uccidere le persone, bisogna voler bene
ai nemici… Ti saluto con affetto e spero di rincontrarti presto, D.R.
Un caro saluto da parte di Eugenio…