venerdì 24 febbraio 2017

a Gigi # 46 - classi quinte della scuola primaria San Giuseppe di Cassola (VI) sullo spettacolo Raccontala, la guerra

Classe VA

Il libro sta andando a ruba, se lo scambiano continuamente. Alcuni senza vergogna, anche maschi, dicono: “Ho pianto, maestra… mi sono commosso…”.
“Va bene - dico io - va bene così… bisogna anche piangere…”.
“Luigi è una persona eccezionale… mitica…”.

Classe VB

Mi è piaciuto tanto quando è finita la guerra e che tutti andavano a festeggiare con i suoni delle campane che la guerra era finita. Non mi è piaciuta la parte del libro quando il bambino stava per morire di fame.

Alla fine, quando se ne sono andati i tedeschi tutti erano felici e se ne sono andati a ballare in piazza. Non mi è piaciuto quando non è arrivato lo zio Tonino e quando hanno fatto del male al bambino. Però il resto sì, era bella la storia.

Mi è piaciuto perché a scuola non avevamo mai parlato della guerra e di queste cose e mi ha fatto capire quello che è successo negli anni passati e cosa sta ancora succedendo in questi paesi.

All’inizio Gigi ha cominciato con CIAO BELLI, poi ha fatto delle scene che aveva bisogno di una penna. Dopo la storia mi ha commosso e la fine è stata bella.


Classe VC

Mi è piaciuto all’inizio quando Gigi scherzava e faceva delle battute. Poi è stato bello che ha deciso un argomento che mi ha toccato il cuore. Era strano che la mamma non fosse mai raffigurata, che non fosse mai in scena. È stata anche bella la misteriosa scomparsa dello zio Tonino.

Mi è piaciuto tanto che il fiòl è resistito tanto anche se non mangiava tutti i giorni e poi mi è piaciuto tanto il soldato che il bambino ha trovato sulla collina dietro l’angolo che ha dato anche a lui da mangiare il suo cibo. E poi mi è piaciuto quando gli altri soldati lo hanno nascosto dal comandante, che così lo chef gli dava da mangiare la minestra. Lo chef ha fatto cadere per terra del cibo, che così fiòl lo prese.

All’inizio era triste, alla fine bello. A me è piaciuto al 100%, ma è anche un po’ commovente, che fa riflettere.

Prima di tutto apriva molto il cuore a sentire tutte queste cose brutte che sono successe ed era molto emozionante perché la nonna e il bambino piccolo erano rimasti da soli e il bambino piccolo era fortunato perché tutte le volte incontrava questi soldati gentili che gli offrivano un po’ di cibo.

Classe VD

Ha parlato della guerra e mi ha fatto un po’ piangere. Mi è piaciuto molto.

Mi è piaciuto quando il papà di questo bambino è tornato a casa e di quando il ragazzo ha scritto sul diario come si scrive la guerra perché non è semplice scriverlo. È stata anche molto gentile la nonna con questo bambino perché l’ha aiutato e, ultima cosa, mi è piaciuto anche quando il cuoco e i soldati che erano là per prendere da mangiare lo avevano nascosto per prendere del cibo, sennò moriva di fame, ed è stato molto bello.

Mi ricordo quando gli uomini tedeschi sono entrati nella casa del bambino e della nonna e che sono corsi in camera a piangere. Poi mi ricordo quando sono andati dal nonno che ha fatto la polenta con i vermi e il bambino l’ha mangiata e gli è piaciuta. Poi mi ricordo che si sono riuniti in paese perché era finita la guerra. Erano arrivati la mamma del bambino e che poi il bambino non voleva fare la guerra perché non era bella e da grande non voleva fare come il suo papà.

Parlava della guerra, prima di tutto. Era anche bello come aveva scritto, le parole. È un libro che non vorresti mai smettere di leggere. Anche se parlava della guerra la prima volta che lo ascolti ti pare un po’ noioso, ma dopo inizi ad ascoltare e non vorresti mai che finisse.