Francesco:
Mi è piaciuto l’incontro dell’anno
scorso “Scrivila, la guerra”. È piaciuto a me e ai miei compagni
per come l’hai letto, per come hai dato enfasi alla lettura. Luigi
Dal Cin ha fatto molto ridere perché è uno scrittore per bambini e
sa come far divertire i bambini, è stato molto bravo.
Matteo:
Mi è piaciuto tanto perché Luigi mi ha
fatto ridere e anche perché mi ha dato tanti consigli su come
scrivere una storia. “Scrivila, la guerra” mi piace perché
racconta di un bambino che per mangiare si nascondeva. E poi c’è
il gesto che mi piace molto del soldato che, di nascosto, va a dare
il suo cibo al bambino.
Manuel:
Mi aspettavo che fosse troppo serio. Invece è
stato divertente, ha risposto alle nostre domande e soprattutto ha
scherzato. Se vado in biblioteca chiederò dove sono i libri di Luigi
Dal Cin
Nicolas:
Mi è piaciuto tanto il suo suggerimento di
osservare prima, osservare con attenzione, di non guardare soltanto.
E inoltre mi è piaciuta la sua comicità, sembrava un attore comico.
Di lui adoro che scriva libri per bambini di altri stati perché ci
insegna come vivere insieme. Mi sono piaciuti i suoi libri, “Le
voci del tam-tam”. Sono dei racconti dell’Africa e mi piace come
si espone, si esprime bene. Mi ha colpito che in quarta avesse 5 in
italiano. Ma poi è diventato un ottimo scrittore, ha scritto
moltissimi libri per bambini. Ho una domanda da farti: Hai
mai scritto un libro con un altro scrittore? Se sì, quale?
Melodj:
Be'
mi è piaciuto tantissimo tutto, se dovessi scegliere la cosa più
bella sarebbe un po’ difficile perché si è espresso molto bene. È
stato tutto molto divertente, soprattutto quando si travestiva. Era
come esplorare nella valigia quando tirava fuori le cose. Ho letto
“Scrivila, la guerra” che avevamo nella libreria della classe.
Questo libro era molto interessante, un po’ mi sono commossa della
storia che hai scritto, era molto bella
Zoe: Mi
è piaciuto tutto, quando rispondeva alle domande e faceva anche un
po’ il comico. I libri sono belli, ne abbiamo letto qualcuno a
scuola, mi pare di averne uno a casa. Avevo da fargli una domanda:
Hai un diario personale?
Luna: Mi
è piaciuto molto soprattutto quando si è travestito da pirata,
aveva un sacco di travestimenti nella valigia! E poi quando si è
messo a parlare dei suoi libri e ci ha raccontato la sua storia. Le
domande sono riuscita a farle tutte, però mi interessava fargli una
domanda: Come fai a scegliere i titoli dei
libri? È stato molto divertente, sembrava di
essere a uno spettacolo comico, e mi ha fatto venire anche il
sorriso.
Giulia:
Mi è piaciuto quando si travestiva da pirata
perché faceva tanto ridere e soprattutto quando doveva mettersi il
cappello però non lo trovava. Quando si fa un testo bisogna sempre
rileggerlo perché non bisogna avere errori quando si scrive. Ho
letto il racconto della guerra che è stato bellissimo, è il libro
che mi è piaciuto di più.
Vassilj:
Sono cambiato perché riesco a esprimermi
meglio perché da quando lui ci ha detto che l’osservazione ci
aiuta a fare i testi, quando vedo una cosa nuova, o anche vecchia, la
osservo almeno dieci secondi e poi mi viene un elenco di cose da dire
su quella cosa. Ho una domanda:
Dove ti siedi per fare testi o libri? In scrivania o nel tavolo da
mangiare? Mi è piaciuto insomma comunicare
perché mi faceva molto ridere, come quando lui aveva raccontato il
suo segreto e quando si era messo i vestiti da pirata. Mi ha fatto
molto ridere quando la sua mamma gli aveva detto che c’era la
pagella sul tavolo e lui diceva “NO!” e lei gli diceva “SI!”.
Ho letto “Scrivila, la guerra”. Me lo ricordo molto bene. Ha
raccontato la storia di un bambino. Suo papà era andato in guerra
con lo zio, non aveva tante cose da mangiare. Sua nonna aveva un
campo, lui andò nel campo e si mise a mangiare le cose che c’erano.
Mi ricordo benissimo quando questo bambino è andato in fila dai
soldati tedeschi e il soldato gli diede una cosa solida, una patata
da mangiare. Quella scena è stata molto commovente, è stata
bellissima.
Gli volevo chiedere quando compie
gli anni perché gli faccio gli auguri.
Laura: A
me Luigi Dal Cin è apparso molto simpatico, soprattutto per le
battute che ci ha detto. Infatti ha fatto anche delle battute quando
si è travestito da pirata, ha fatto delle cose molto divertenti. Mi
è piaciuto il suo libro “Scrivila, la guerra” perché anch’io,
quando l’ho letto, mi sono emozionata. Se io fossi stata nei panni
di quel bambino che raccontava quella storia, anch’io avrei pianto,
non sarei stata felice di quella guerra. Mi sono piaciuti anche i
libri del mondo che ci ha fatto vedere, quello dell’India e quello
dell’Africa. Luigi Dal Cin ci ha dato anche dei consigli. Quando
scriviamo un libro dobbiamo osservare attentamente le cose che
vogliamo descrivere e raccontarle in un testo.
Andrea
Viola: Mi è piaciuto veramente tanto, è
stato molto divertente incontrare Luigi Dal Cin perché veramente è
un bravissimo scrittore. Credo che quando va alle scuole primarie
sappia intrattenere molto bene i bambini. Il libro “Scrivila, la
guerra” l’abbiamo letto in quarta. Mi ha interessato per i
termini che Luigi ha usati nel libro, ad esempio quando diceva che il
bambino provava a sopravvivere in quella guerra.
Sara:
Luigi Dal Cin è stato molto divertente e ci
ha saputo accogliere molto bene. Le storie che ci raccontava di
quando era bambino erano anche quelle molto divertenti, e in modo
molto semplice ci ha saputo raccontare come erano le sue storie, ha
saputo rispondere alle nostre domande e ci ha dato anche dei
consigli. Ho una
domanda: Luigi Dal Cin è il tuo nome o
è un nome d’arte? Le domande che hanno
fatto i compagni erano molto belle perché raccontavano molto della
sua vita, di quello che faceva quando non aveva nulla da fare, quando
cioè aveva tempo libero. Ha detto che quando si fanno i testi
bisogna sempre rileggerli perché scappano degli errori grammaticali
o si possono sostituire le parole che si ripetono molte volte. Io
pensavo che gli scrittori fossero molto seri e che non fossero così
divertenti.
Alice: Mi
è piaciuto tanto. Per scrivere un libro bisogna soprattutto
osservare. Luigi Dal Cin mi faceva ridere soprattutto quando andavamo
in bagno e lui ci chiedeva che cosa avevamo fatto. Mi è piaciuto
quando si è travestito da pirata e quando ha provato un sacco di
cappelli prima di trovare quello giusto. Ho letto “Scrivila, la
guerra” e “Le voci del tam-tam”. Le voci del tam-tam ha più
storie dentro, ha un racconto africano, e invece “Scrivila la
guerra” non mi è piaciuto molto perché parlava della guerra.
Elisa:
Ho due domande: In quale momento della
giornata scrivi? Come ti senti quando scrivi? Quel
giorno mi ero sentita felice perché non avevo mai incontrato uno
scrittore così da vicino. Mi piacciono tanto i libri e infatti
quando sono a casa mi lamento sempre con la mamma perché ne ho
pochi. Ho letto “Scrivila, la guerra”. Alcune parti mi facevano
un po’ commuovere, c’era questo bambino che soffriva, mi faceva
pena.
Sara: Ho
una domanda: Hai un posto preciso dove
scrivere, per esempio una scrivania? Mi è
piaciuto molto, è stato divertente, ha fatto ridere molto me e,
credo, anche gli altri bambini. Quando si scrive una storia bisogna
sempre rileggerla per scrivere le informazioni che mancano.
“Scrivila, la guerra” è il libro che mi è piaciuto di più.
Emma: Mi
è piaciuto tantissimo. Luigi Dal Cin è uno scrittore molto bravo e
ha scritto dei libri che insegnano molte cose. Da quest’incontro ho
imparato molte cose divertendomi, per esempio che leggere è una cosa
molto importante. Appena leggi un altro libro sei in un altro mondo e
ti diverti, per esempio, se hai un pensiero triste. Poi ho imparato
che un libro non si giudica dalla copertina. Può darsi che se anche
la copertina non ti ispira, non è detto che non sia bello. Un libro
aveva la copertina con una bambina di un colore della pelle diverso.
Una mia amica ha avuto modo di provarlo e abbiamo provato a leggerlo
insieme, a casa della mia amica. L’abbiamo provato a leggere e
abbiamo scoperto che quel libro non era noioso come pensavo. E, per
finire, volevo dire che è stato un incontro in cui ho imparato molte
cose nuove. Una domanda: Qual è stato il
libro che hai pubblicato che ti ha fatto più contento? Ti
mando molti saluti
Rebecca:
Lui è molto simpatico, mi ha aiutato quando
ha detto di osservare invece di fare uno scatto veloce perché questo
ti aiuta a fare dei testi più ricchi. Mi è piaciuto il libro della
guerra, quando c’erano i soldati. Quando c’era questo bambino lo
nascondevano dietro di loro e poi gli davano il cibo. Mi è piaciuto
quando un soldato gli ha costruito quella specie di tazza e quando
gli aveva dato una patata. Era divertente quando ci ha fatto dire un
pezzo di storia sulla signora che ha incontrato alla mattina al bar.
Paolo:
Mi ha colpito perché ha saputo trattare un
argomento abbastanza importante pur avendo della positività e
scherzando. Ci ha scherzato sopra e nello stesso tempo ci ha dato
l’importanza che serve. È cambiato qualcosa per me. Quando facevo
i testi io una volta non rileggevo. E invece adesso rileggo e
arricchisco perché è importante per fare un buon testo. Io ho letto
“Le voci dei tam-tam, fiabe dall’Africa”. Prima di incontrare
Luigi Dal Cin io leggevo comunque, leggevo tanto, ma non mi entravano
in testa le lezioni di vita che possono servire, il gioco di squadra,
l’esperienza. Ho imparato anche a memorizzare le esperienze
modificandole per fare un testo nuovo mio, anche con parole nuove,
con sinonimi.
Rebecca:
Ci ha raccontato molte cose ma, comunque,
facendoci divertire e non facendoci annoiare. Prima credevo che fare
la scrittrice fosse un lavoro bello, però non pensavo così bello.
Bello perché ci raccontava degli episodi della sua vita: per
esempio, quando era piccolo non andava bene a scuola, ma poi è
diventato uno scrittore. Mi è piaciuto molto il libro “Scrivila,
la guerra”. Era triste, però mi è piaciuto.
Volevo
sapere dove abitava il bambino protagonista.