Leonardo:
Diceva che per scrivere una storia bisogna
osservare e poi aveva fatto degli esempi. È simpatico.
Sergio:
Mi è piaciuto molto, è stato molto
divertente, mi ha fatto ridere un sacco, ha rubato l’orso alla
maestra e picchiava per finta i bambini con la spada. Ho letto in
classe “Scrivila, la guerra” e “La fiaba del Vajont”. Erano
belle storie. Raccontano fatti realmente accaduti in modo fantastico.
E mi è piaciuto quando è entrata la maestra Fabiola.
Fatou: Mi è piaciuto quando ha messo il piede nel bidone e poi nella valigia, quando cercava le cose dei pirati. Abbiamo letto la storia del principe Toc e della principessa Acqua. E “Il deserto fiorito”. Sono belli e in tutte e due le storie c’è il nome “Acqua”. Una domanda: Hai sempre fatto lo scrittore?
Federico: Mi è piaciuto molto, anche perché a me piacciono gli scrittori. Era simpatico, faceva scenette, era comico, si vedeva che conosceva i bambini. Poi, riguardo alle sue storie, ho notato che sono belle e creative. Avevamo notato che nella fiaba “Il deserto fiorito” e nella “Fiaba del Vajont” le due protagoniste femmine si chiamavano Acqua, tutte e due. Luigi ci ha anche rivelato una specie di segreto, da dove prende l’ispirazione. Ci ha detto che la prende dall’osservazione e, a proposito di questo, ci ha detto che c’è una leggera differenza tra vedere e osservare. Vedere è guardare di sfuggita, guardare velocemente, mentre osservare significa guardare con attenzione. E guardando certe cose Luigi prende ispirazioni per i suoi racconti. Vorrei fargli una domanda: Nella storia della “Fiaba del Vajont” e del “Deserto fiorito” le due protagoniste si chiamano “Acqua”. C’è qualche collegamento tra te e l’acqua? Che rapporto c’è?
Gabriele: Mi è piaciuto, è stato divertente. Quando doveva rappresentare una storia mi piaceva per come faceva i gesti Mi è piaciuta la Fiaba del Vajont perché parlava di Acqua e del principe Toc. Mi ha colpito quando la strega aveva trasformato il principe Toc e la principessa Acqua.