Dal 2014 l’Associazione Culturale Imago Mundi Onlus ha commissionato un progetto speciale di scrittura e narrazione del patrimonio culturale Le parole della bellezza, dedicato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, ideato dallo scrittore Luigi Dal Cin, autore di oltre 100 libri per ragazzi tradotti in 10 lingue diverse e Premio Andersen 2013. Il progetto nasce per evidenziare il valore artistico, storico e culturale dei monumenti delle realtà urbane in cui viviamo, utilizzando la potenza della narrazione.
“L’incontro tra la modernità massmediatica e la narrazione orale – dice Dal Cin – è avvenuto da tempo in Italia, e sembra aver messo in crisi quest’ultima. È come se ci stessimo privando di una facoltà che sembrava inalienabile: la capacità di scambiare esperienze. Dare valore alla narrazione significa invece tornare alla ricostruzione paziente della coscienza storica, alla comunicazione interpersonale – anche tra generazioni differenti – di esperienze significative, all’ascolto dell’altro; per promuovere una reale identità narrante, slegando dal produttivismo economico il valore delle persone e delle esperienze. Si tratta in fondo di saper dare voce all’universale profondo desiderio di narrare: riportare innanzitutto delle storie, e farle lievitare dal gusto del racconto, dalla volontà di comunicare sé stessi ad un altra persona, avvicinando così identità diverse”.
Dal Cin ha lavorato nelle classi delle Scuole Primarie e Secondarie della Sardegna e del Piemonte, e con gli alunni e gli insegnanti ha aperto il suo “tesoro”, svelando i segreti dello scrittore: innanzitutto l’osservazione.
“Perché i ragazzi possano ‘appropriarsi’ del monumento e del luogo – racconta Dal Cin – è importante aiutarli ad osservare, a ‘rubare con gli occhi’ quei particolari preziosi che possono fare da spunto per la narrazione e, più in generale, a guidarli nella conoscenza del monumento e del luogo utilizzando tutti i sensi”.
“Abbiamo voluto realizzare un progetto – racconta Dal Cin – che avvicinasse gli alunni ai tesori della loro città e del loro terriotrio utilizzando uno strumento nuovo per l’arte, la storia e i musei, ma ben frequentato da bambini e ragazzi; uno strumento potentissimo: la narrazione. Ho ideato, così, delle trame narrative che poi ho messo in mano ad alunni e insegnanti perché le completassero con la sensibilità di ciascuno: abbiamo in questo modo realizzato dei racconti, dedicati ai tesori storico-artistici-culturali della città e del suo territorio, con una vera struttura narrativa e dei veri personaggi. Sono infatti convinto che al pubblico dei bambini e dei ragazzi interessino prioritariamente intrecci narrativi avvincenti, e che solo l’utilizzo di una sapiente narrazione consenta di trasmettere – con un coinvolgimento non solo intellettivo, ma anche emotivo – informazioni storiche, artistiche e culturali. Nei testi cosiddetti di ‘divulgazione per ragazzi’ spesso, invece, le informazioni sono presentate senza alcun fascino narrativo, senza una vera storia. La sfida per avvicinare i ragazzi ad un qualsiasi contenuto credo stia invece proprio nel saper costruire una vera avventura capace di creare fascino e, in fondo, di farli divertire. È questo, credo, il modo giusto per far passare le informazioni ai ragazzi: inserirle in un contesto narrativo solido, che non sia un ingannevole pretesto usato solo per ‘insegnare’. Abbiamo così creato personaggi caratterizzati, fortemente riconoscibili, e una vera avventura con un inizio, dei veri colpi di scena, un vero finale: una vera narrazione, insomma”.
Una narrazione divertente grazie alla quale i bambini e i ragazzi si sono potuti avvicinare a vari livelli alla conoscenza della città e del territorio, accompagnati da informazioni diluite nel racconto e da una trama e un linguaggio capaci di creare un’atmosfera nuova attorno a tesori che, a volte, sono descritti in modo poco accattivante per il pubblico giovane.
“Alla fine, la vera motivazione per questa ‘audace impresa’ credo sia l’amore che provo per la bellezza e la cultura: i racconti che abbiamo scritto insieme sono un invito per tutti, adulti e bambini, a viverla intensamente. Penso infatti esista, in ogni percorso educativo, un diritto alla bellezza, da esercitarsi con forza sempre maggiore di fronte alle fantasie preconfezionate e stereotipate in cui siamo immersi. Per la città e il suo territorio saper fornire questi strumenti alle famiglie credo sia strategico perché i nostri ragazzi frequentino la bellezza e la cultura. Sento che in questo progetto abbiamo realizzato, tutti insieme, proprio questa magia”.
Grazie al progetto sono stati realizzati oltre dieci racconti originali, scritti da Luigi Dal Cin con i bambini delle scuole coinvolte.
Alcuni racconti scritti dai bambini sono stati anche messi in scena grazie alla regia dell’attore e regista Fabio Marceddu e del musicista Antonello Murgia del Teatro dallarmadio.“Le parole della Bellezza” è diventato anche un video propedeutico in cui Luigi Dal Cin ci svela i segreti per scrivere efficacemente il racconto di un monumento