venerdì 28 settembre 2018
Incontri-spettacolo al Premio Letterario Giuseppe Dessì, Villacidro (SU)
Lunedì 1 e martedì 2 ottobre 2018 sarò alla XXXIII edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì a Villacidro (SU) per tenere 4 incontri-spettacolo con gli alunni delle scuole.
Gli incontri-spettacolo, organizzati il collaborazione con il Festival Tuttestorie di Cagliari, si terranno presso i locali del Mulino Cadoni alle ore 9.00 e alle ore 11.00 di ciascuna giornata.
giovedì 27 settembre 2018
mercoledì 26 settembre 2018
A Tolfa (Roma): corso di formazione per insegnanti sulle tecniche di invenzione e di scrittura narrativa
Venerdì 28 settembre 2018 (dalle ore 16.30 alle ore 18.30) e sabato 29 settembre 2018 (dalle ore 8.30 alle ore 15.30) terrò un corso di formazione per i docenti dell'Istituto Comprensivo di Tolfa (Roma) nella sede di via Lizzera 19, Tolfa.
Corso di di Formazione: Tecniche di
Invenzione e di Scrittura
Gli strumenti dello scrittore
di
Luigi Dal Cin
Scrivere un efficace testo per ragazzi
o insegnare a scrivere in modo efficace ai propri alunni richiede
conoscenze tecniche specifiche. Ad esempio: come produrre un testo
narrativo che sia affascinante? Da dove iniziare? Come si inventa una
storia? Cos’è l’ispirazione? Come si vince la paura del foglio
bianco? Come costruire una trama avvincente? Come va scelto il
narratore? Come si caratterizzano i personaggi? Come dev’essere una
descrizione per non annoiare? Come costruire un buon dialogo? In
questo corso saranno analizzati i processi e gli elementi
fondamentali che sorreggono la scrittura di tutti i testi narrativi
e, in particolare, di quelli rivolti a giovani lettori, per condurre
i partecipanti ad una maggiore consapevolezza sulle modalità e sulle
scelte che si possono adottare e proporre. Con un’ottica operativa
che consenta di applicare quanto appreso anche in un’attività
didattica.
Gli obiettivi
- fornire una competenza sugli elementi
fondamentali che guidano la scrittura di testi narrativi rivolti, in
particolare, a giovani lettori. Tra questi: l’invenzione come
metodo, la costruzione della trama, la scelta del narratore, l’uso
della descrizione, la caratterizzazione dei personaggi, la
costruzione dei dialoghi, etc.
- fornire le competenze critiche
necessarie ad un’analisi consapevole del testo narrativo, per
poterne così identificare le carenze e proporre le migliorie
necessarie;
- fornire strumenti tecnici e spunti
operativi per applicare quanto appreso nella propria attività
didattica;
- fornire strumenti per invogliare e
motivare i ragazzi alla scrittura e alla lettura;
- sperimentare l’analisi critica di un
testo narrativo.
I contenuti
- La letteratura per ragazzi:
caratteristiche ed elementi particolari, precisazioni.
- Lo scrittore i suoi possibili punti
di vista.
- Il lettore.
- Un lettore particolare: il lettore
bambino.
- La scrittura: espressione e
comunicazione.
- I diversi tipi di testo: narrativo,
descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo.
- L’invenzione narrativa:
l’ispirazione.
- L’invenzione narrativa: il metodo.
- Le fasi dell’invenzione narrativa:
ispirazione, proliferazione, selezione, conservazione, reincrocio.
- La trama e il suo movimento.
- La trama: l’informazione e
l’incertezza.
- La trama: la ripetizione e la
variazione.
- La trama: la prevedibilità e
l’imprevedibilità.
- La ‘misdirection’.
- Le regole del ‘colpo di scena’.
- Tecniche dell’invenzione
fantastica.
- La ‘sospensione temporanea
dell’incredulità’.
- La comunicazione narrativa.
- L’autore implicito.
- Il lettore implicito.
- La scelta del narratore.
- Narrare in prima persona.
- Narrare in terza persona.
- Il narratore onniscente.
- La descrizione è da saltare?
Efficacia nella descrizione.
- Modelli descrittivi nella letteratura
dal 1800 ai giorni nostri.
- I personaggi.
- Le caratterizzazioni dei personaggi.
- Le tipologie discorsive.
- Le forme libere.
- I dialoghi.
- Le voci dei personaggi.
- I movimenti nel dialogo.
- Fiaba e favola.
L’attenzione alla didattica
Durante il corso sono previsti
espliciti consigli per l’applicazione diretta delle tecniche di
scrittura creativa nelle attività didattiche con i ragazzi.
martedì 25 settembre 2018
Monumenti Aperti a Copparo (FE): incontro-spettacolo per oltre 450 alunni al Teatro Comunale De Micheli
Mercoledì 26 settembre 2018 dalle ore 10.00 alle ore 11.30 terrò - per gli oltre 450 alunni delle 18 classi II, III, IV e V della scuola primaria Oreste Marchesi di Copparo (FE) e della scuola primaria Corrado Govoni di Tamara (FE) - presso il Teatro Comunale De Micheli di Copparo, un incontro-spettacolo in cui racconterò i progetti Le Parole della Bellezza e Lo Sguardo che Crea nell'ambito delle iniziative di formazione alunni e insegnanti per la prima edizione di Copparo Monumenti Aperti.
Monumenti Aperti - con cui collaboro dal 2013 con l'ideazione e la conduzione dei progetti Le Parole della Bellezza e Lo Sguardo che Crea - è giunta ormai alla XXII edizione. Nata a Cagliari per stimolare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la manifestazione ha raggiunto negli anni un’imponente partecipazione popolare divenendo una grande occasione di crescita civile e culturale, grazie all’impegno e all’entusiasmo degli studenti, dei volontari e delle associazioni che ne sono protagonisti.
Nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 ottobre 2018, una selezione di monumenti di Copparo saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Copparo e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un percorso sul Novecento a Copparo.
Sabato 20 ottobre, nel pomeriggio, avverrà la presentazione pubblica dell’evento, presso il Teatro Comunale De Micheli alla presenza delle autorità e dei rappresentati delle associazioni Imago Mundi Onlus e Ferrara Off: per l'occasione sarò in scena con uno spettacolo che inaugurerà la Manifestazione.
Nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 ottobre 2018, una selezione di monumenti di Copparo saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Copparo e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un percorso sul Novecento a Copparo.
Sabato 20 ottobre, nel pomeriggio, avverrà la presentazione pubblica dell’evento, presso il Teatro Comunale De Micheli alla presenza delle autorità e dei rappresentati delle associazioni Imago Mundi Onlus e Ferrara Off: per l'occasione sarò in scena con uno spettacolo che inaugurerà la Manifestazione.
lunedì 24 settembre 2018
Ferrara Monumenti Aperti, II edizione 2018 - Lo Sguardo che Crea: incontri-spettacolo per oltre 400 alunni al Teatro Boldini
Martedì 25 settembre 2018 terrò per oltre 400 alunni, presso il Teatro Boldini di Ferrara, due incontri-spettacolo per il progetto Lo Sguardo che Crea che coinvolge gli alunni delle classi II e III elementari nell'ambito delle iniziative di formazione alunni e insegnanti per la seconda edizione di Ferrara Monumenti Aperti.
Monumenti Aperti - con cui collaboro dal 2013 con l'ideazione e la conduzione dei progetti Le Parole della Bellezza e Lo Sguardo che Crea - è giunta ormai alla XXII edizione. Nata a Cagliari per stimolare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la manifestazione ha raggiunto negli anni un’imponente partecipazione popolare divenendo una grande occasione di crescita civile e culturale, grazie all’impegno e all’entusiasmo degli studenti, dei volontari e delle associazioni che ne sono protagonisti.
Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre 2018, una selezione di 18 monumenti ferraresi saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Ferrara, la Fondazione Ferrara Arte e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I 18 monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un articolato percorso sul Novecento a Ferrara.
Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre 2018, una selezione di 18 monumenti ferraresi saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Ferrara, la Fondazione Ferrara Arte e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I 18 monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un articolato percorso sul Novecento a Ferrara.
Questo il programma degli incontri-spettacolo di martedì 25 settembre:
MARTEDÌ 25 SETTEMBRE ORE 9.30-10.45 | |||
SCUOLA | CLASSE | N. ALUNNI | |
1 | Bombonati (primaria) | 3A | 26 |
3B | 26 | ||
3C | 24 | ||
2 | Rossetti (primaria) | 3A | 26 |
3B | 15 | ||
2A | 24 | ||
2B | 22 | ||
3 | Malborghetto (primaria) | 2 | 15 |
3 | 15 | ||
4 | C.Tura Pontelagoscuro - Villaggio INA (primaria) |
3B | 16 |
5 | C. Tura - Carmine della Sala (primaria) | 2A | 20 |
TOT. | 11 | 229 |
MARTEDÌ 25 SETTEMBRE ORE 11.00-12.15 | |||
SCUOLA | CLASSE | N. ALUNNI | |
1 | I.C Govoni - plesso Govoni (primaria) | 3A | 19 |
3B | 19 | ||
2 | Matteotti (primaria) | 3A | 17 |
3B | 15 | ||
3 | Tumiati (primaria) | 3A | 19 |
3B | 21 | ||
4 | Alda Costa (primaria) | 3A | 20 |
3B | 21 | ||
3 | 25 | ||
TOT. | 9 | 176 |
sabato 22 settembre 2018
Scrivila, la guerra! nella stagione Teatro Ragazzi 2018/2019 del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara
Martedì 25 settembre alle ore 17.30
nelle Sale del Ridotto del Teatro Comunale parteciperò alla
presentazione della stagione 2018/2019 di "Teatro Ragazzi"
organizzata dalla Fondazione Teatro Comunale “Claudio Abbado”Ferrara.
Tra gli spettacoli in cartellone,
infatti, è previsto anche il mio Scrivila, la guerra!: per
riflettere insieme su uno degli eventi più drammatici del secolo
scorso, sulle inevitabili sofferenze che ogni guerra porta agli
ultimi, sul potere salvifico della narrazione.
venerdì 21 settembre 2018
Ferrara Monumenti Aperti, II edizione 2018 - Le Parole della Bellezza: incontri-spettacolo per oltre 800 alunni al Teatro Boldini
Lunedì 24 settembre 2018 terrò per oltre 800 alunni, presso il Teatro Boldini di Ferrara, tre incontri-spettacolo per il progetto Le Parole della Bellezza nell'ambito delle iniziative di formazione alunni e insegnanti per la seconda edizione di Ferrara Monumenti Aperti.
Monumenti Aperti - con cui collaboro dal 2013 con l'ideazione e la conduzione dei progetti Le Parole della Bellezza e Lo Sguardo che Crea - è giunta ormai alla XXII edizione. Nata a Cagliari per stimolare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la manifestazione ha raggiunto negli anni un’imponente partecipazione popolare divenendo una grande occasione di crescita civile e culturale, grazie all’impegno e all’entusiasmo degli studenti, dei volontari e delle associazioni che ne sono protagonisti.
Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre 2018, una selezione di 18 monumenti ferraresi saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Ferrara, la Fondazione Ferrara Arte e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I 18 monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un articolato percorso sul Novecento a Ferrara.
Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre 2018, una selezione di 18 monumenti ferraresi saranno aperti e narrati da studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a conclusione di un percorso didattico che curerò insieme all'Associazione Ferrara Off, in collaborazione con il Comune di Ferrara, la Fondazione Ferrara Arte e Imago Mundi Onlus Associazione Culturale. I 18 monumenti che verranno “adottati” dalle classi proporranno un articolato percorso sul Novecento a Ferrara.
Questo il programma degli incontri-spettacolo di lunedì 24 settembre:
LUNEDÌ 24 SETTEMBRE ORE 9.30-10.45 | |||
SCUOLA | CLASSE | N. ALUNNI | |
1 | Biagio Rossetti (primaria) | 4B | 22 |
5 B | 23 | ||
3 | Bombonati (primaria) | 5 C | 25 |
5A | 24 | ||
4 A - 4 B - 4 C | 75 | ||
4 | Cosmé Tura - Villaggio Ina (primaria) | 5A | 16 |
5B | 20 | ||
5 | Fondo Reno (primaria) | 4 | 19 |
6 | Matteotti (primaria) | 4A | 18 |
7 | Carmine della Sala (primaria) | 4C | 21 |
8 | Porotto (primaria) | 4 A | 23 |
4 B | 23 | ||
9 | Alda Costa (primaria) | 4A | 19 |
TOT. | 14 | 328 |
LUNEDÌ 24 SETTEMBRE ORE 11.00-12.15 | |||
SCUOLA | CLASSE | N. ALUNNI | |
1 | Dante Alighieri (secondaria I grado) | 3 F | 28 |
2 | San Bartolomeo (secondaria I grado) | 3 C | 22 |
2 C | 18 | ||
3 | San Vincenzo (secondaria I grado) | 2 | 10 |
3 | 17 | ||
4 | Cosmè Tura (secondaria I grado) | 3 F | 22 |
5 | Filippo De Pisis (secondaria I grado) | 2B | 18 |
6 | Tasso (secondaria I grado) | 3B | 24 |
7 | Bonati-Perlasca (secondaria I grado) | 2Y | 23 |
2D | 24 | ||
8 | F. Mazza-Barco (secondaria I grado) | 2G | 20 |
TOT. | 11 | 226 |
LUNEDÌ 24 SETTEMBRE ORE 14.45-16.00 | |||
SCUOLA | CLASSE | N. ALUNNI | |
1 | Biagio Rossetti (primaria) | 4A | 25 |
4C | 13 | ||
5 A | 25 | ||
2 | Alda Costa (primaria) | 5 B | 26 |
4B | 20 | ||
3 | Matteotti (primaria) | 5 C | 23 |
5B | 20 | ||
4 B | 22 | ||
4 | Tumiati (primaria) | 5 A | 19 |
5 B | 20 | ||
4 A | 21 | ||
4 B | 20 | ||
TOT. | 12 | 254 |
giovedì 20 settembre 2018
Quante storie ragazzi! La forza vitale della narrazione: incontro-spettacolo a favore di Vola nel Cuore onlus
Sabato 22 settembre 2018, dalle ore 16.00, all'Aeroporto di Aguscello (FE), in via Prato delle Donne 19, si terrà l'evento Vola in Festa all'interno del quale terrò l'incontro-spettacolo Quante storie, ragazzi! La forza vitale della narrazione a favore di Vola nel Cuore onlus - Associazione socio-umanitaria a favore del bambino che dal 2004 cerca di regalare aiuto e serenità ai bambini ospedalizzati e in stato di bisogno, e che opera in particolare per la neuropsichiatria infantile.
mercoledì 19 settembre 2018
Un mio saggio sulle fiabe dal mondo per la Rete delle Geo Storie
Per la newsletter n. 15 - Umanità della Rete delle Geo Storie mi è stato chiesto un saggio sulle fiabe del mondo, dove troverete raccolti - più o meno con gli stessi contenuti - i 10 articoli Le fiabe che oltrepassano i confini che ho pubblicato su questo sito a partire da luglio scorso.
Abbiamo chiesto a uno dei più
apprezzati autori italiani per bambini e ragazzi di spiegarci perché
una forma narrativa tanto cara ai nostri alunni, la fiaba, sia la più
diffusa al mondo; come mai questo genere letterario attraversi tutte
le culture umane; quali siano gli elementi che accomunano le fiabe ad
ogni latitudine, fin dalla notte dei tempi.
Luigi Dal Cin ci ha generosamente
regalato un saggio frutto di un'esperienza di studio e di una
consuetudine più che ventennale con le fiabe di tutto il mondo.
Più che nei contenuti meravigliosi, la
forza della fiaba risiede nel suo intento profondo: a differenza
della favola che ha un intento prettamente morale, il proposito
davvero meraviglioso della fiaba è quello di annunciare che una vita
piena è alla portata di ciascuno nonostante le avversità e le
condizioni iniziali sfavorevoli, a patto che si affrontino quelle
rischiose lotte senza le quali non si può raggiungere la propria
vera identità.
“Perché ci racconti fiabe che
finiscono bene?”.
Perché l’intento profondo delle
fiabe è proprio quello di dare speranza.
In ogni fiaba troviamo così l’essenza
dell’umanità.
Le fiabe camminano.
Le fiabe oltrepassano le frontiere, e
non le puoi fermare al confine.
Le fiabe vivono.
Le fiabe, inevitabilmente, ci
contaminano delle vite degli altri.
martedì 18 settembre 2018
Già 22 iscritti: ultimi posti disponibili al corso di tecniche di invenzione e scrittura alla libreria Testaperaria, Ferrara
Per chi volesse, c'è ancora qualche posto disponibile al corso di tecniche di invenzione e di scrittura organizzato dalla libreria Testaperaria di Ferrara:
Gli strumenti dello scrittore
Corso di tecniche di invenzione e di scrittura
di Luigi Dal Cin
di Luigi Dal Cin
Descrizione del corso: scrivere un efficace testo per ragazzi richiede conoscenze tecniche specifiche. Ad esempio: come produrre un testo narrativo che sia affascinante? Da dove iniziare? Come si inventa una storia? Cos’è l’ispirazione? Come si vince la paura del foglio bianco? Come costruire una trama avvincente? Come va scelto il narratore? Come si caratterizzano i personaggi? Come dev’essere una descrizione per non annoiare? Come si costruisce un buon dialogo? In questo corso saranno analizzati i processi e gli elementi fondamentali che sorreggono la scrittura di tutti i testi narrativi e, in particolare, di quelli rivolti a giovani lettori, per condurre i partecipanti ad una maggiore consapevolezza sulle modalità e sulle scelte che si possono adottare e proporre. Con un’ottica operativa che consenta di applicare quanto appreso anche in un’attività didattica.
I contenuti:
- La letteratura per ragazzi: caratteristiche ed elementi particolari, precisazioni.
- Lo scrittore i suoi possibili punti di vista.
- Il lettore.
- Un lettore particolare: il lettore bambino.
- La scrittura: espressione e comunicazione.
- L’invenzione narrativa: l’ispirazione.
- L’invenzione narrativa: il metodo.
- Le fasi dell’invenzione narrativa: ispirazione, proliferazione, selezione, conservazione, reincrocio.
- La trama e il suo movimento.
- La trama: l’informazione e l’incertezza.
- La trama: la ripetizione e la variazione.
- La trama: la prevedibilità e l’imprevedibilità.
- La ‘misdirection’.
- Le regole del ‘colpo di scena’.
- Tecniche dell’invenzione fantastica.
- La ‘sospensione temporanea dell’incredulità’.
- La comunicazione narrativa.
- L’autore implicito.
- Il lettore implicito.
- La scelta del narratore.
- Narrare in prima persona.
- Narrare in terza persona.
- Il narratore onniscente.
- La descrizione è da saltare? Efficacia nella descrizione.
- Modelli descrittivi nella letteratura dal 1800 ai giorni nostri.
- I personaggi.
- Le caratterizzazioni dei personaggi.
- Le tipologie discorsive.
- Le forme libere.
- I dialoghi.
- Le voci dei personaggi.
- I movimenti nel dialogo.
- La fiaba.
- La letteratura per ragazzi: caratteristiche ed elementi particolari, precisazioni.
- Lo scrittore i suoi possibili punti di vista.
- Il lettore.
- Un lettore particolare: il lettore bambino.
- La scrittura: espressione e comunicazione.
- L’invenzione narrativa: l’ispirazione.
- L’invenzione narrativa: il metodo.
- Le fasi dell’invenzione narrativa: ispirazione, proliferazione, selezione, conservazione, reincrocio.
- La trama e il suo movimento.
- La trama: l’informazione e l’incertezza.
- La trama: la ripetizione e la variazione.
- La trama: la prevedibilità e l’imprevedibilità.
- La ‘misdirection’.
- Le regole del ‘colpo di scena’.
- Tecniche dell’invenzione fantastica.
- La ‘sospensione temporanea dell’incredulità’.
- La comunicazione narrativa.
- L’autore implicito.
- Il lettore implicito.
- La scelta del narratore.
- Narrare in prima persona.
- Narrare in terza persona.
- Il narratore onniscente.
- La descrizione è da saltare? Efficacia nella descrizione.
- Modelli descrittivi nella letteratura dal 1800 ai giorni nostri.
- I personaggi.
- Le caratterizzazioni dei personaggi.
- Le tipologie discorsive.
- Le forme libere.
- I dialoghi.
- Le voci dei personaggi.
- I movimenti nel dialogo.
- La fiaba.
lunedì 17 settembre 2018
giovedì 13 settembre 2018
No, la zuppa no! recensione su Scaffale Basso
Un'appassionata recensione di No, la zuppa no! a cura di Rossana Sisti su Scaffale Basso di Avvenire.
[...] La scena incresciosa si ripete tutte le settimane: ogni venerdì, cascasse il mondo, la mamma di Peter prepara una zuppa. Per lei è un piatto salutare e necessario ma il bambino non ne vuole sapere. Quei pezzi di cavolo che galleggiano nel brodo prima di andare a fondo sono per lui uno spettacolo disgustoso. Morale, la zuppa resta nel piatto un bel po’ di tempo prima che l’imposizione di mamma ottenga il suo effetto. Peter non demorde: ogni venerdì cerca di rifiutarsi davanti alla zuppa. Il fatto è che neppure sua madre si arrende. E tra i due si apre una schermaglia senza fine. Un giorno al colmo dell’esasperazione la mamma mette in atto una minaccia terribile. Chiamerà l’orco, lui sì mostro terribile riuscirà a convince il bambino. E la cosa funziona: la mamma minaccia, Peter supplica e dopo un po’ mangia la zuppa. I bambini sanno essere capricciosi ma a volte gli adulti sanno essere davvero crudeli. Insistentemente crudeli. [continua la lettura QUI].
mercoledì 12 settembre 2018
A Ritmo d'Incanto: la lingua e la musica brasiliana
La Regione pubblica un articolo di Samantha Dresti per raccontare la nascita della Bossa Nova di Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes e João Gilberto e il suo impatto rivoluzionario.
Innamorato della musica brasiliana, noto che all'articolo seguono Sette Sguardi sul Brasile in cui, per conoscere le fiabe e le leggende di quella terra, viene consigliato A Ritmo d'Incanto e in cui il ritmo che ho utilizzato nella scrittura di quel libro viene accostato al ritmo della lingua brasiliana e di quella straordinaria musica che sento così vicina...
[...] A ritmo d'Incanto di Luigi Dal Cin: le storie più antiche del grande paese sudamericano con il ritmo suadente di una lingua parlata dolce, musicale che diventa anche modo di «sentire» la vita. [continua la lettura QUI]
martedì 11 settembre 2018
Corso-laboratorio di tecniche di scrittura: Dialoghi, pensieri, descrizioni, con Roald Dahl tra le righe. A Sarmede (TV) ancora qualche posto disponibile.
Per chi volesse, c'è ancora qualche posto libero al corso-laboratorio di tecniche di scrittura che terrò a Sarmede (TV) nel prossimo fine settimana:
Sabato 15 e domenica 16 settembre 2018,
dalle ore 9:30 alle ore 18:30, terrò a Sarmede (TV) presso la Casa
della Fantasia il corso-laboratorio di tecniche di scrittura
Dialoghi, pensieri, descrizioni, con Roald Dahl tra le righe.
Scrivere un efficace testo per ragazzi
o insegnare a scrivere in modo efficace ai propri alunni richiede
conoscenze tecniche specifiche. Ad esempio: in quanti modi posso
descrivere lo stesso ambiente? Come posso caratterizzare un
personaggio? Come rendere i suoi pensieri? Come costruire un buon
dialogo che sia davvero efficace? Con lo sguardo rivolto a un grande
scrittore per ragazzi che sarà nostro compagno di viaggio - Roald
Dahl – in questo corso saranno analizzati, con modalità
laboratoriali, i processi e le tecniche fondamentali che sorreggono
la descrizione e i dialoghi di tutti i testi narrativi e, in
particolare, di quelli rivolti a giovani lettori, per condurre i
partecipanti ad una maggiore consapevolezza sulle modalità e sulle
scelte che si possono adottare e proporre. Con un’ottica operativa
che consenta di applicare quanto appreso anche in un’attività
didattica.
I contenuti:
La descrizione è da saltare? Efficacia
nella descrizione.
La ‘sospensione temporanea
dell’incredulità’.
Come posso descrivere? Modelli
letterari di descrizione dal romanticismo ai giorni nostri.
I personaggi.
La caratterizzazione dei personaggi.
Le tipologie discorsive.
Discorso diretto e discorso indiretto.
Le forme libere.
I pensieri dei personaggi.
Come rendere i pensieri dei personaggi?
Modelli letterari dal romanticismo ai giorni nostri.
Il dialogo.
La voce del personaggio.
I movimenti nel dialogo.
L’editing di un testo narrativo.
Laboratori.
Per informazioni: Fondazione StepanZavrel
lunedì 10 settembre 2018
Le fiabe che oltrepassano i confini # 10 - Shahrazàd racconta
10. Shahrazàd
racconta
E alla fine di questo
lungo viaggio in giro per il mondo cosa possiamo dire?
Credo possiamo affermare
che, di fronte alle fiabe, qualsiasi sia il nostro paese, la nostra
storia e la nostra cultura d'origine: siamo tutti accomunati dagli
stessi sentimenti, sogni, desideri, paure, perché le fiabe sanno
raccontare ciò che è fondamentale e immutabile nell'animo umano.
E credo possiamo affermare
che, nella nostra cultura occidentale, l’incontro tra la modernità
massmediatica e il racconto fiabesco sembra aver messo in crisi
quest’ultimo: in confronto a culture di altre zone del mondo è
come se ci fossimo da tempo privati di una facoltà che sembrava
inalienabile: la capacità di scambiare esperienze.
Ridare valore alla
narrazione fiabesca significa invece tornare alla ricostruzione
paziente di una coscienza storica collettiva, alla comunicazione
interpersonale di esperienze significative anche tra generazioni
differenti, all’ascolto dell’altro, per promuovere una vera
dignità narrante, slegando dal produttivismo economico il valore
delle persone e delle esperienze, avvicinando così identità
diverse.
“Perché
ci racconti fiabe che finiscono bene? Quando nel mondo reale le cose
spesso finiscono male?”.
Allora cito ai bambini un
personaggio che sa evidenziare benissimo da sé la forza della
narrazione: è Shahrazàd, un personaggio delle Mille e una notte.
All’inizio della sua
vicenda c’è un re, Shahriyàr, straziato dal tradimento della
moglie. Sconvolto dal dolore e dal desiderio di vendetta ordina che
ogni sera gli venga portata nuova una fanciulla che poi, di notte,
immancabilmente, uccide.
Il popolo inorridito
comincia a fuggire.
Chi resta è Shahrazàd,
la figlia del visir: si dice abbia letto più di mille libri nella
biblioteca del padre.
Si offre al re Shahriyàr
per salvare la vita delle altre ragazze.
Il re accetta, ma poi
viene la notte e, anche per lei, il momento di essere uccisa.
Shahrazàd allora chiede
al re di potergli prima raccontare una storia.
Il re, incuriosito,
accetta.
Shahrazàd racconta, e
racconta, e intanto arriva l’alba. E di giorno il re si deve
occupare delle faccende del regno: “Per ora ti faccio salva la vita
– le dice – perché voglio sapere come finisce la tua storia, poi
la prossima notte ti ucciderò”.
Ma ogni notte Shahrazàd
inizierà una nuova storia e, prima che sia terminata, ogni volta
sopraggiungerà il mattino e dovrà interromperla.
E ogni volta il re giurerà
di farle salva la vita finché non avrà ascoltato il resto del
racconto.
Penso se lo sia chiesto
anche Shahrazàd: “Che senso ha raccontare una storia di fronte a
questo re che mi vuole uccidere, di fronte a tutto questo male?”.
Ma poi Shahrazàd si fa
forza, e comincia a raccontare: le storie che Shahrazàd narra in
quelle milleuno notti buie, salvano non solo la sua vita, ma quella
di tutto il popolo.
Salvano il futuro
dell’intero regno.
Salvano anche lo stesso re
che alla fine si pentirà della propria vendetta omicida, annullerà
la condanna a morte fin lì tenuta sospesa, s’innamorerà di
Shahrazàd e saprà di nuovo gioire della vita.
Le fiabe narrate da
Shahrazàd sospendono, così, la condanna a morte.
Ma io credo che tutte le
narrazioni sospendano la nostra condanna a morte.
Quelle fiabe sospendono il
tempo.
Ma io credo che tutte le
narrazioni, il tempo lo sospendano, anzi, credo che facciano scorrere
dentro di noi il tempo di tutti gli uomini che hanno gioito e
sofferto come noi.
Le storie narrate fanno
così vivere in noi il tempo dell’intera umanità.
E credo sia per questo che
l'incipit delle Mille e una notte recita così: ‘Queste fiabe vi
vengono raccontate perché la storia delle genti passate serva da
esempio alle generazioni future’.
Shahrazàd e il re
di Luigi Dal Cin
Dentro una notte di nero senza stelle
dentro un deserto, da solo in un
palazzo
c’era un re triste che aveva gli
occhi spenti,
c’era un dolore che lo aveva reso
pazzo.
Così ogni sera sposava una ragazza,
così ordinava di portargli le più
belle,
ma poi di notte, ogni volta, le
uccideva
dentro le notti di quel nero senza
stelle.
Di notte in notte, la notte era più
buia
dentro a quel buio non filtrava più
alcun raggio
finché la figlia del visir si fece
forte:
il re e la notte affrontò col suo
coraggio.
Dentro una notte di nero senza stelle
c’è una ragazza che comincia a
raccontare
la notte passa, il re la ascolta
affascinato:
c’era la notte, ma ecco il sole che
compare.
La luce entra finalmente nel palazzo
che non è ancora terminata quella
storia:
“Io non ti uccido se finisci questa
notte,
e quel finale, che non so, tieni a
memoria”.
Ma ogni notte Shahrazàd ha nuove
storie
che mille e una ne conosce, e tutte
belle,
così la morte soffia via come una nube
e resta terso il luccichio
di mille stelle.
venerdì 7 settembre 2018
Furto del mio telefono cellulare: avviso a chiunque stia cercando di contattarmi
Lunedì
3 settembre ho subito il furto del mio telefono cellulare: da quel
momento non mi è stato più possibile rispondere al telefono,
vedere le telefonate ricevute, leggere i messaggi.
Spero
di poter presto ripristinare il mio vecchio numero.
Nel
frattempo chi lo desidera può contattarmi via email all'indirizzo info@luigidalcin.it
Grazie!
Grazie!
martedì 4 settembre 2018
lunedì 3 settembre 2018
Le fiabe che oltrepassano i confini # 9 - I sogni del Serpente Piumato: fiabe e leggende dal Messico
9. I sogni del Serpente Piumato:
fiabe e leggende dal Messico1
Il suo nome infatti derivava da ‘quetzal’, lo spettacolare uccello dalla lunga coda, rosso sul petto ma per il resto verde brillante con riflessi blu, e da ‘coatl’ che significa serpente.
E proprio come diceva il suo nome, Quetzalcoatl univa in sé le qualità forti della terra e quelle leggere del cielo, ciò che striscia come il serpente e ciò che vola come il quetzal.
Quetzalcoatl si fece crescere la
barba e si dimostrò così curioso che in breve arrivò a conoscere
ogni segreto, e divenne simile agli dei. Trascorreva le sue giornate,
in meditazione, nelle quattro case che si era costruito lungo le
quattro direzioni del mondo: una fatta di pietre preziose verdi, una
rivestita di conchiglie bianche, la terza di conchiglie rosse, e
l’ultima coperta di meravigliose piume di quetzal.2
Incuneato
tra due mari, il Messico è una singolare tessitura di elementi
multiformi: oceani e penisole, paludi e vulcani, monti e laghi,
distese desertiche e grandi città, fitte foreste e fertili valli.
Abitate già 20.000 anni fa, queste terre diedero vita a splendide
civiltà. Poi arrivarono i conquistadores di Cortés e, con loro, la
distruzione.
Quando
nell’agosto del 1519 giunse all’orecchio dell’imperatore
mexicas Motecuhzoma la notizia dell’arrivo dal mare di misteriosi
uomini bianchi barbuti che sapevano cavalcare animali come ‘grandi
cervi’, pensò subito si trattasse del profetizzato ritorno di
Quetzalcoatl, il Serpente Piumato, perché otto erano stati i presagi
che l’avevano annunciato.
I
popoli del Messico avevano allora già costruito grandi città
governate con sistemi amministrativi complessi, facevano uso di
raffinati metodi di scrittura, avevano prodotto altissime forme di
poesia, musica, danza, architettura, scultura, arte in generale,
conoscevano il cielo e i suoi segreti, e li rivelavano nella
compilazione di articolati calendari. Ma ciò che attirò i primi
europei non fu la loro straordinaria cultura.
Fu
semplicemente il loro oro.
Nel
1521 la capitale mexicas Tenochtitlán (situata dove oggi sorge Città
del Messico) che contava allora 300.000 abitanti, fu conquistata e
saccheggiata: ‘Ci apparve – racconta Bernal Díaz del Castillo,
il principale cronista spagnolo della conquista del Messico – come
quelle fiabe incantate che si raccontano [...]; delle sue torri,
delle sue immense piramidi, degli edifici nell’acqua in muratura,
alcuni dei nostri soldati dissero che ciò che avevano visto era
certamente un sogno’3.
Un sogno di straordinaria bellezza dissolto nell’incubo. Fu un’alba
di sangue e di saccheggi, in cui solo una minima parte di quei
preziosissimi tesori fu conservata o descritta per i posteri.
Eppure,
l’anno prima, il grande artista Albrecht Dürer, esaminando le
opere mexicas inviate da Cortés a re Carlo V, aveva esclamato: ‘In
vita mia non ho mai visto niente che mi abbia rallegrato tanto il
cuore quanto questi oggetti: vi ho visto infatti meravigliose opere
d’arte e mi sono stupito dell’acuto ingegno degli uomini di
quelle terre straniere’.
È
immediato per noi condannare la massiccia distruzione delle opere
d’arte avvenuta ai tempi della conquista spagnola, ma
l’annientamento delle conoscenze, della scrittura, delle
tradizioni, delle credenze locali seguito ai massacri, alle malattie,
alla schiavitù produsse una perdita culturale ancora più profonda.
Eppure
quella cultura non è morta, afferma con orgoglio un qualsiasi
messicano, perché la conquista spagnola non ha saputo strapparne le
radici, e così la mitologia, le leggende, le fiabe continuano ancora
a sopravvivere nella tradizione orale dei discendenti dei Mexicas,
dei Maya e degli altri popoli nativi del Messico.
Esistono,
in realtà, anche fonti scritte: i popoli nativi sapevano scrivere e
documentarono la propria cultura con vari mezzi: i manoscritti, i
vasi dipinti, le incisioni su legno e su pietra. E ugualmente
importanti sono le immagini che li accompagnano (le antiche
illustrazioni!). Purtroppo, dei manoscritti preispanici – i
cosiddetti codici – ne sono sopravvissuti solo diciotto. Ma per
fortuna esistono il Popol Vuh (o ‘Libro del Consiglio’) e gli
scritti degli ordini religiosi che, spesso – a differenza dei
conquistadores – invece di denigrare la cultura nativa, la
ammiravano per le mete elevate che aveva raggiunto: grazie a
Bernardino de Sahagún, a Bartolomé de las Casas e agli altri
cronisti del XVI secolo si ha così un’eccellente documentazione
sui miti accompagnata, anche, da elogi alla raffinatezza culturale
delle civiltà preispaniche.
Il
Popol Vuh, invece, ha un’origine differente. È stato scritto da un
anonimo copista maya qualche decennio dopo l’arrivo degli spagnoli
per conservare nella sua lingua le tradizioni del suo popolo, e
rappresenta ad oggi il testo più significativo e più alto della
produzione letteraria preispanica dell’intero continente americano.
Vi si trova espressa, con un potente linguaggio lirico,
un’appassionata riflessione sul significato dell’esistenza umana:
nelle sue tre sezioni sono riportate le narrazioni sull’origine del
cosmo, le interpretazioni mitiche dello scontro tra forze negative e
positive, le informazioni sull’organizzazione politica e sociale
dello stato dei Maya.
È
così che le esuberanti figure originarie di questi antichi popoli
sono tutte ancora vive nei racconti della tradizione: elementi
culturali multiformi di grande suggestione che si intrecciano –
anch’essi, come gli aspetti molteplici del Messico – con le
culture successive a noi più note.
È
così che oggi, in alcune fiabe e leggende messicane, si mescolano le
figure simboliche dei nativi con, ad esempio, le figure della
religione cristiana – la Vergine Maria o qualche santo –
associate a concetti propri dell’universo religioso indigeno: la
Madre Terra, la fertilità, la pioggia, la rinascita, la morte,
l’anima individuale4,
ecc.
A
tal proposito, la commistione delle narrazioni di origine preispanica
con i santi cattolici o con avvenimenti storici anche recenti non è
indice di una tradizione mitica decadente o addirittura morente: è
invece la prova della vitalità di una straordinaria tradizione
orale, in grado di adeguarsi ai cambiamenti di un mondo in continua
evoluzione. Avvicinarsi a queste simboliche associazioni, allora, è
come affacciarsi all’orlo di uno sconosciuto mondo fatto di figure,
credenze, simboli e forme del passato che irresistibilmente spingono
per affiorare, magari in una festa popolare o in un mercato, magari
come oggetti di culto millenario su una bancarella moderna,
seminascosti tra giocattoli di plastica e frutta esotica colorata.
Ma
veniamo agli elementi fondamentali delle narrazioni native.
Nel
1524, meno di tre anni dalla conquista del Messico, un gruppo di
saggi mexicas parlò con i primi missionari francescani. Le loro
frasi sono riportate da Bernardino de Sahagún e rappresentano il
primo scambio di idee tra due mondi sviluppatisi in modo indipendente
per migliaia di anni: ‘Voi dite che non conosciamo il Signore della
vicinanza e dell’unione, cui appartengono i cieli e la terra. Dite
che i nostri dei non sono veri. Queste sono per noi parole nuove, che
ci rattristano e ci turbano. I nostri antenati, vissuti prima di noi
sulla terra, non erano abituati a parlarci così. Da loro abbiamo
ereditato il nostro sistema di vita, che essi credevano vero; essi
trattavano con riverenza e onoravano i nostri dei’5.
In
realtà i punti in comune erano molto più profondi di quelli che in
quel momento apparivano. Per i Mexicas, infatti, non si può parlare
di una vera religione politeista: in ogni narrazione mitica è sempre
presente un’entità spirituale spesso chiamata il ‘Datore della
Vita’, che abita la parte più alta dei cieli e rappresenta il
principio supremo di una realtà metafisica e spirituale che tutto
regge e governa, il ‘Signore della vicinanza e dell’unione’,
Ometeotl. Alla luce di questa unica divinità che tutto sovrintende,
gli altri dei minori – che hanno dato luogo all’errata
definizione di religione politeistica – appaiono più come principi
simbolici che riflettono l’energia dei fenomeni naturali6:
luce e buio, giorno e notte, vita e morte, fuoco e acqua, sole e
luna, che, osservati nella natura considerata sacra, erano oggetto di
culto, ma sempre derivanti dal Datore della Vita. Ometeotl è inoltre
un dio duale, che incarna sia il principio creativo femminile che
quello maschile, e genera quattro figli: Tezcatlipoca rosso,
Tezcatlipoca nero, Quetzalcoatl, il Serpente Piumato, e
Huitzilopochtli, il Colibrì del Sud, rappresentanti simbolicamente
le energie primordiali che generano il cosmo, le direzioni
dell’universo, gli elementi della natura, e sono legate al
simbolismo dei colori (i colori delle quattro case del Serpente
Piumato).
Quetzalcoatl
e Tezcatlipoca nero svolgono un ruolo fondamentale nella mitologia
mexicas della creazione: Quetzalcoatl è identificato con l’acqua,
con la fertilità e, per estensione simbolica, con la vita,
l’armonia, l’equilibrio. È il creatore della quinta umanità (la
nostra) dopo essere sceso agli inferi. A seguito della caduta del
cielo, con il diluvio, fu uno di quelli che lo risollevarono e lo
sostennero. Abbandonò la sua terra e promise di tornare
dall’oriente, simboleggiando in tal modo il percorso del sole. È
l’eroe fondatore della cultura mexica: a lui sono infatti
attribuite tutte le massime conoscenze raggiunte allora sia in campo
filosofico che scientifico. Trasformato in divinità attraverso il
mito, diventa il simbolo solare (dunque luminoso) della Conoscenza,
profondo modello dell’Uomo archetipico. Unisce in sé
simbolicamente la forza della terra (serpente) con le energie del
cielo (Quetzal) e, quindi, il mondo materiale con il mondo
spirituale. Rispecchia, in una parola, l’ideale di divinizzazione
dell’uomo, l’uomo illuminato.
Tezcatlipoca
rappresenta invece il conflitto: è un dio terribile, il cui nome
significa ‘specchio fumante’ – alludendo al nero vetro di
ossidiana derivante dalla lava quando solidifica in fretta a contatto
con l’acqua – ma viene chiamato spesso anche ‘l’Avversario’
o ‘Colui di cui siamo schiavi’.
E
poi ci sono tutte le altre divinità minori. Nella mitologia maya si
tratta quasi sempre di esseri imperfetti, spesso molto generosi, ma a
volte anche impacciati7,
capricciosi, bisognosi delle preghiere e delle cure dell’uomo per
sopravvivere, come spesso racconta il Popol Vuh: divinità minori
specchio, quindi, dell’intera variegata umanità.
Gli
dei minori partecipano alla creazione delle differenti specie
animali, ciascuna con le proprie caratteristiche, assistendo spesso a
recriminazioni da parte dell’animale insoddisfatto, con la
necessità di trovare soluzioni di ripiego8,
punizioni9,
espedienti d’emergenza dai risultati inaspettati, anche per le
divinità stesse
che li hanno
messi in atto10.
Queste narrazioni mitiche, che si situano accanto al genere
favolistico, sono frequenti in tutte le civiltà del mondo e
mostrano, anche quando la scena del racconto appartiene tutta agli
animali, come il protagonista rimanga sempre l’uomo. Agli animali
vengono dati attributi umani: gli animali sono capaci di sentire,
parlare, pensare come gli uomini. Ogni animale è antropomorfizzato e
porta un nome proprio, conserva il proprio carattere naturale
assumendo allo stesso tempo un preciso ruolo nella società animale
che diviene specchio di quella umana. Le storie con protagonisti
animali presentano così una duplice prospettiva: da una parte ci si
propone di spiegare caratteristiche e abitudini dell’animale,
dall’altra di spiegare i vizi dell’uomo attraverso i
comportamenti animali, con lo scopo di fornire una lezione morale o
di ironizzare su alcune abitudini tipicamente umane. Queste
narrazioni, raccontando degli animali, trasmettono così una
concezione della vita, parlano dei piccoli, degli oppressi, dicono
l’ingiustizia, la prepotenza, il coraggio, l’amore, la
generosità: perché il racconto che proviene da un’antica
tradizione non si limita mai ad accumulare aneddoti più o meno
curiosi.
E
dopo la creazione del mondo e degli animali, il diluvio, la
rigenerazione della nostra umanità: ecco il mito mexicas (ma tale
narrazione è una costante anche di altri popoli nativi del Messico11)
del Grande Pellegrinaggio alla ricerca della terra promessa, dove
fondare una città dal grande futuro. Intorno a tale mito, certamente
legato ad una realtà storica, nacquero molti altri episodi che
narrano sia i vari aspetti della vita sociale e rituale dei Mexicas,
sia il rapporto con gli altri popoli con cui essi vennero a
contatto12.
Legata
alla vita delle comunità native vi è poi una numerosa serie di
leggende che narrano, con infinite varianti, della scoperta del mais,
elemento indispensabile per la sopravvivenza di quei popoli13,
oppure racconti di principi e principesse che sfuggono al protocollo
di corte che impone loro matrimoni combinati, per cercare il vero
amore lontano dai palazzi del potere.
Non
mancano poi i racconti incentrati sulla figura del Nagual, lo
sciamano14,
capace di trasformarsi, attraverso pratiche legate all’estasi e al
sogno, in un animale spesso altamente simbolico, come l’aquila o il
giaguaro, e di poter viaggiare liberamente per poi riassumere le
proprie sembianze.
E
come i sogni degli dei creano quanto esiste15,
così i sogni del Nagual definiscono l’esperienza del vero viaggio,
quello dell’uscita da sé, quello che sempre deve compiere l’eroe
di ogni fiaba.
Storie
fantastiche che sembrano giungerci da una lontananza abissale, al di
là di oceani di spazio e di tempo, eppure attualissime perché
capaci di parlare ancora al nostro cuore.
1tratto
da Luigi Dal Cin, I sogni del Serpente Piumato: le fiabe dal
Messico, saggio introduttivo al volume catalogo ‘Le Immagini
della Fantasia – 31a Mostra Internazionale d’Illustrazione per
l’Infanzia’, ottobre 2013
2tratto
da ‘Il Serpente Piumato’, Luigi Dal Cin, I sogni del Serpente
Piumato – Fiabe e leggende dal Messico, Franco Cosimo Panini
Editore, 2013 e da Luigi Dal Cin, La Calaca Llora y la Serpiente
Sueña – Cuentos y leyendas de México, SM de Ediciones, 2013
4si
veda ad es. ‘Le farfalle’ in I sogni del Serpente Piumato...
op. cit.
6si
veda ‘Il sogno degli dei’ in I sogni del Serpente Piumato...
op. cit.
7si
veda ‘Il Sole innamorato della Luna’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
8si
veda ‘Le piume del pipistrello’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
9si
veda ‘Il giaguaro vanitoso’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
10si
veda ‘Il volo delle idee’ in I sogni del Serpente Piumato...
op. cit.
11si
veda ‘L’Arciere del Sole’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
12si
veda ‘I due pacchetti misteriosi’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
13si
veda ‘Il picchio e il mais’ in I sogni del Serpente
Piumato... op. cit.
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