'Improvvisando!' è un libro in cui racconto l'improvvisazione musicale immaginando un parallelismo con l'ideazione letteraria: così come un compositore con le stesse sole sette note può creare infinite melodie di generi musicali differenti, allo stesso modo con gli stessi soli tre personaggi - un lupo, una vecchina, una principessa - ho dato vita a otto racconti di genere letterario differente (dalla fiaba al giallo, dal racconto di fantascienza a quello di pirati).
Illustrato dall'artista spagnolo Emilio Urberuaga 'Improvvisando!' è accompagnato da un CD in cui Marco Presta, attore, scrittore e conduttore de Il Ruggito del Coniglio RAI Radio2 legge i miei racconti accompagnato dalle musiche di Fabrizio De Rossi Re.
Pubblicato con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ora 'Improvvisando!' si trova in coedizione con Curci Editore.
La bravura e la capacità di chi sa improvvisare non è nell’utilizzare degli strumenti che evidentemente ha sulla punta delle dita, ma innanzitutto nell’aver saputo arrivare a tale competenza nell’uso delle tecniche da poter, appunto, improvvisare dandoci l’impressione, del tutto fittizia, di aver lì per lì creato qualcosa senza sforzo alcuno.
Possono permettersi di farlo, di improvvisare intendo, e soprattutto di millantare di star improvvisando, solo quelli che sono davvero navigati in qualcosa… Luigi Dal Cin è uno di questi, per esempio, per quanto riguarda le parole; alcuni musicisti sanno fare altrettanto. Pensate a un passo jazz, credo che poca musica sappia darci una tale impressione di estemporaneità come questo genere musicale.
Il paragone con la musica non è mio ed evidentemente non è improvvisato ma molto costruito per parlarvi di un libro che mi ha molto incuriosito e che so sarà molto poco conosciuto e poco usato per via della straordinarietà dell’edizione mentre invece sarebbe davvero molto utile in molti sensi, nonché di piacevolissima e a tratti esilarante lettura.
Si intitola Improvvisando! (ma va?!) è scritto da Luigi Dal Cin per le edizioni della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
L’idea è semplice e proprio per questo mi pare azzeccatissima: dimostrare che con 3 parole si possono costruire infiniti racconti ciascuno appartenente ad un genere letterario diverso, esattamente come con le stesse 7 note si posso creare infinite melodie ed armonie.
Luigi ha scelto le parole “vecchina”, “lupo” e “principessa” e con queste fa ciò che sa fare meglio ovvero costruire racconti con precisi schemi narrativi e spesso rimettendo in circolo in maniera originale e “improvvisata” cliché e funzioni delle più famose favole classiche.
I racconti sono… un’ottava, guarda un po’ che coincidenza: 8 generi diversi, 8 storie completamente originali in cui però ritroveremo sempre non solo le 3 parole scelte, ma anche rimandi incrociati a fiabe assai note in cui i bambini possono sentirsi chiamati in causa per gratificare le proprie conoscenze, e al tempo stesso vedere appagata l’inevitabile voglia di cambiamento che sorprende e diverte tanto più quando arriva inatteso in un contesto noto.
I giochi ironici di Luigi sono tantissimi, a cominciare dai nomi dei personaggi che sono davvero uno dei suoi assi nella manica, o almeno io la vedo così.
I racconti sono:
- la fiaba
- il racconto giallo
- il racconto circolare
- il racconto di pirati
- il racconto di fantascienza
- l’intervista
- il racconto di fantasmi
- il racconto di avventura.
Il mio preferito, quello che mi ha divertito di più, è il racconto di fantascienza, davvero geniale con l’astronave “Principessa”, il cane di nome “Lupo”, i capitani Lucas Kubrick e Scott e la vecchina che… butta briciole di pane gigantesche a immensi piccioni spaziali.
Niente da fare, ve li dovete leggere, cercate di procurarvi il libro perché davvero, per come è studiato e costruito, può essere utile in moltissimi modi:
- il primo e fondamentale sempre a prescindere: il piacere di una buona lettura;
- il ragionamento sulle strutture e formule letterarie;
- il lavoro sulle varianti e la variatio;
- la comparazione con la musica;
e tutto quello che vi viene in mente.
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