Nella
nostra cultura l’incontro tra modernità massmediatica e narrazione
è avvenuto da tempo, e sembra aver messo in crisi quest’ultima. È
come se ci fossimo via via privati di una facoltà che ci sembrava
inalienabile: la capacità di scambiare esperienze. A cosa serve
allora - a fronte dello strapotere di linguaggi non verbali -
inventare e raccontare delle storie, leggere dei libri, scrivere? C'è
ancora una forza vitale nella narrazione e nella scrittura?
Brevi
storie vissute dall'autore nella sua ventennale attività di incontri
con gli alunni nelle scuole di tutta Italia, per alcuni dei quali la
narrazione e la scrittura hanno avuto il potere di cambiare la vita.
Anche in situazioni di difficoltà. Specie in situazioni di
difficoltà: quando ci sono adulti che stanno in silenzio e non usano
più le parole. Ma bambini e ragazzi chiedono, ed è responsabilità
propria dell'adulto usare le parole.
Ci
sono però parole che arrivano solo alla nostra mente suscitando
semplice nuova informazione, e altre che invece arrivano anche al
nostro cuore suscitando emozioni, sentimenti, affetto, movimento,
cambiamento. Questo fa la narrazione e la scrittura. Questo possono
fare i libri.
Ma
poi, quando la notte diventa davvero buia: ha ancora senso narrare?